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In che modo i dati stanno trasformando la Loss Prevention

giugno 11, 2020 Scritto daDallo staff

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Anche se si ha una minima esperienza nel settore Retail, è probabile che si conosca qualche parola chiave del futuro del settore, tra cui "apprendimento automatico" e "analisi". Apprendimento automatico e analisi sono apparsi ormai da anni tra gli stand della fiera più importante del settore, la NRF, sia pure con capacità di penetrazione differenti. Il settore sta continuando a gravitare verso trend basati sui dati che influenzano il processo decisionale in termini di inventario, traffico, attività operative ed e-commerce. Tuttavia, la sfida per i retailer non è mai stata ottenere i dati, ma piuttosto "cosa fare con i dati raccolti, come rendere utilizzabili questi insights?"

Le recenti implementazioni dell'analisi dei dati hanno trasformato dati altrimenti inutilizzati in insights utilizzabili. Il risultato finale: un processo decisionale nettamente più efficace che offre davvero a tutti i retailer un posto tra i colossi dell'e-commerce (in pratica, Amazon) e delle altre aziende che stanno rivoluzionando il settore Retail.

Nonostante l'accesso a queste informazioni altamente significative, le implementazioni di analisi dei dati e la consapevolezza in tempo reale non vengono sfruttate come dovrebbero in tutto il settore. La Loss Prevention ha fatto qualche progresso nell'ambito dell'analisi, specialmente nei punti vendita. Molto di più è possibile se si fa un passo indietro e, proprio come il settore Retail, si guarda al problema in modo olistico considerando taccheggio, furti dei dipendenti attività della criminalità organizzata del retail (ORC).

Se confrontiamo tutte le aree del mondo Retail, la Loss Prevention ha dovuto storicamente affrontare maggiori sfide in termini di falsi allarmi, malfunzionamenti e persino tempi di inattività causati da dipendenti disonesti intenzionati a eludere le soluzioni di sicurezza. Inoltre, mentre i retailer tradizionali possono averla fatta franca in passato, questo approccio non basterà più in un ambiente di commercio unificato e sempre attivo.

È tempo che la Loss Prevention abbia una posizione di rilievo al tavolo del top management.

Proattivo, predittivo, preventivo

Riunendo i dati dell'intera azienda in un unico luogo, è possibile capire come punti deboli delle attività operative possano determinare un aumento del taccheggio occasionale o addirittura identificare schemi della criminalità organizzata del retail, tracciando disturbatori di frequenza e borse con fodere metalliche.

Prendetevi un minuto e pensate davvero a quanto abbiamo appena detto, potreste essere in grado di vedere e prevedere effettivamente dove colpiranno i criminali! Si tratta di una svolta per i professionisti della Loss Prevention che ha implicazioni enormi per le attività operative.

Utilizzando dati affidabili in tempo reale, i retailer possono migliorare la disponibilità sugli scaffali e l'esperienza del cliente per incentivare le vendite, senza trascurare la redditività complessiva. I retailer possono assegnare un valore finanziario a un evento di perdita per aiutare altri dirigenti, compresi i CFO, a comprendere il reale impatto degli ammanchi. Naturalmente, questo cambia anche l'aspetto opposto; i retailer che capiscono, tracciano e rispondono meglio alle differenze inventariali saranno in grado di vantarsi di aver migliorato le prestazioni del punto vendita e di aver ottenuto risultati migliori in termini di utili. Ovviamente, saranno sulla bocca di tutti e diventeranno esempi da seguire per gli altri retailer.

Dopo tutto, l'iper-attenzione del mercato ai profitti dei retailer e l'impatto degli ammanchi sugli obiettivi di business sono fattori da non sottovalutare. Secondo il Global Shrink Index di Sensormatic®, un nuovo studio condotto da PlanetRetail RNG, fornitore globale di informazioni sul mercato retail, gli ammanchi costano ai retailer quasi 100 miliardi di dollari a livello globale. L'obiettivo di questa ricerca, uno dei più grandi studi di Loss Prevention degli ultimi anni, è quello di comprendere gli ammanchi globali grazie a 1.120 interviste a protagonisti del settore che rappresentano un mix di retailer appartenenti a 13 mercati verticali di 14 paesi. Le aziende degli intervistati gestiscono più di 229.000 punti vendita e hanno realizzato un fatturato di 1.560 miliardi di dollari nel 2016-2107. Questi retailer operano nelle principali economie mondiali, che rappresentano il 73% del PIL globale. Le aziende degli interpellati rappresentano l'80% del fatturato totale del retail. I tassi di perdita riportati arrivano all'1,82% del fatturato annuale in ambito retail. Si tratta di una quantità di perdite davvero esorbitante.

Data l'entità della posta in gioco, i retailer dovrebbero ricorrere a misure preventive per ridurre al minimo le opportunità di furto e, in ultima analisi, migliorare le differenze inventariali. Quando si verificano ammanchi, i retailer dovrebbero sfruttare i dati per capire come sono avvenuti, lavorare per identificare le cause profonde e adottare misure correttive per evitare problemi simili in futuro.

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